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Monumento o complesso monumentale

Il territorio rimane indiviso fino al 1049, quando Adelaide di Susa, marchesa di territori compresi fra la Liguria e il Piemonte occidentale, dona il feudo di Villaregia, tra le attuali Riva Ligure e Santo Stefano al Mare, ai monaci benedettini di Santo Stefano di Genova, che si stabiliscono in Santo Stefano Vecchio. Nel 1125 Oberto fu Guglielmo dei signori di Ventimiglia cede i suoi diritti su Terzorio ai monaci di Santo Stefano. Nel 1153 il vescovo di Albenga, cede tre quarti delle decime (tasse) a lui dovute ad Anselmo dei Quaranta, capostipite dei Lengueglia, basati nella odierna Lingueglietta. Di fronte al pericolo costituito da questi ultimi, i monaci concedono autonomie a Terzorio e alla vicina Cipressa, con una delle prime carte statutarie della Liguria, nel 1217. Nel XIV sec. i monaci cedono i diritti locali ai Doria di Genova, che li passano al capoluogo ligure nel 1353. Si sviluppa intanto l’oliveto a scapito di vigna e seminativo. Seguono incursioni dei pirati barbareschi di Ulugh Alì , detto Luzzalino o Occhialì, in realtà di origine italiana (1561 e1563). Per questo viene costruita la torre difensiva e poi si amplia l’abitato in forma chiusa sul pendio. L’Ottocento è secolo di sviluppo, nonostante le difficoltà dei conflitti e terremoti (1831 e 1887). Terzorio diviene centro minerario, sia pure per breve periodo, e si introduce la floricoltura. Nel 1932 Terzorio è unito in Comune unico a Cipressa , Riva Ligure e Santo Stefano al Mare: un esperimento durato peraltro ben poco.

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